Confesso di aver trovato per caso questo libro, così l’ho noleggiato subito perchè avevo trovato già citato il nome dell’autore in un’antologia. I sette racconti che formano la raccolta si distinguono nettamente dall’Horror di fine ‘800 e inizio ‘900: l’unico paragone lo si può fare con l’Henry James del “Giro di vite”: de la Mare descrive le stesse atmosfere Horror psicologiche rarefatte, privi di colpi di scena, effetti “splatter” o fascino occulto (pensiamo a Meyrink o Lovecraft!)
Cito il commento critico:
Siete avvisati: se vi nutrite di Horror a tinte forti de la Mare potrebbe annoiarvi, per questo “dico-non dico” (in “Crewe” potrebbe benissimo trattarsi di un delirio di un pazzo non di fantasmi…) se invece siete già appassionati ad atmosfere sospese quasi da “Pic-nic at Hanging Rock” de la Mare col suo Horror sublimato fa per voi!